Mons. Tissier de Mallerais, La strana teologia di Benedetto XVI
ed. Ichtys - pag. 151

Nei due studi su “La fede in pericolo a causa della ragione” e “La Redenzione secondo Benedetto XVI”, apparsi sulla rivista “Le Sel de la terre” n. 67/2008 e n. 69/2009, Mons. Bernard Tissier de Mallerais, uno dei quattro vescovi consacrati, nel 1988, da Mons. Marcel Lefebvre, con la missione di conservare la fede tradizionale minacciata dalle novità portate dal Concilio Vaticano II, affronta una questione capitale: qual è il pensiero filosofico e teologico di Joseph Ratzinger? Può definirsi conforme al Magistero della Chiesa, o è latore di innovazioni incompatibili con il dogma?

Il Vescovo francese comincia la sua ricerca alle radici della formazione filosofica di Ratzinger, influenzato, come egli stesso ammette, dal personalismo d’inizio Novecento e dai princìpi della scuola teologica di Tubinga. Per Benedetto XVI, nella trasmissione dell’oggetto della Rivelazione è fondamentale il soggetto ricevente, che fa parte della Rivelazione stessa. Egli fa infatti riferimento alla continuità del soggetto, non dell’oggetto, per spiegare la sua ermeneutica del Concilio, nel famoso discorso alla Curia del 2005: «continuità dell’unico soggetto-Chiesa […]; un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino».

Questo soggetto è necessariamente immerso nel tempo, dice Ratzinger, e la filosofia moderna non può non entrare nel dogma, come quella aristotelica ha fatto la sua stagione al tempo di san Tommaso. Lo spiega il Concilio: raccogliere «le richieste dei nostri tempi» e i «valori che oggi sono più stimati dai nostri contemporanei» e dopo averli «purificati», «ricondurli alla loro divina sorgente» (Gaudium et spes, n. 11). Ma per far questo, riafferma Benedetto XVI, la Chiesa deve, «rivedere o anche correggere alcune decisioni storiche». «Il mio intento di fondo, particolarmente durante il Concilio, è sempre stato quello di liberare dalle incrostazioni il vero nocciolo della fede, restituendogli energia e dinamismo»[1]. «Il Concilio Vaticano II, con la nuova definizione del rapporto tra la fede della Chiesa e certi elementi essenziali del pensiero moderno, ha rivisto o anche corretto alcune decisioni storiche, ma in questa apparente discontinuità ha invece mantenuto ed approfondito la sua intima natura e la sua vera identità»[2].

Nella seconda parte Mons. Tissier mostra nelle opere del Papa alcune applicazioni di tali princìpi, senza per questo essere esaustivo in materia. In questo contesto i dogmi non hanno più importanza per il loro contenuto, sostanzialmente inconoscibile secondo i canoni del più classico modernismo e del kantismo, ma per quello che possono ancora dire all’uomo contemporaneo: un sistema che Mons. Tissier chiama “neomodernismo scettico”.  Particolarmente importante e riuscita è la dimostrazione di come tale dottrina dell’adattamento e della purificazione sia applicata alla Redenzione, che viene presentata come atto di misericordia (il che è certamente essenziale e basilare), ma escludendo la giustizia, incompatibile – secondo Ratzinger con la mentalità moderna che rifiuta l’idea di un "sacrificio umano" per placare la collera divina.

L’autore porta diversi altri esempi, tralasciando aspetti pur importanti come quello dell’ecclesiologia. Tuttavia quello che conta nel libro è proprio l’esposizione dei princìpi che guidano tutta la teologia ratzingeriana, che influenza anche gli atti di questo pontificato, se è vero quello che lo stesso Benedetto XVI scrive nella prefazione alla riedizione del 2005 della sua opera fondamentale di gioventù, Introduzione al Cristianesimo: «L’orientamento di fondo – scrive – era a mio avviso corretto. Da qui il mio coraggio oggi di porre ancora una volta il libro nelle mani del lettore». Ugualmente notevole è il fatto che ad ogni idea falsa il Vescovo contrappone una breve esposizione della dottrina tomista, in modo da non lasciare nel dubbio il lettore.

Una lettura complessa, certo, ma al tempo stesso una della analisi più lucide del pensiero del teologo Ratzinger, al di là di ogni illusione di apparente “restaurazione”: un libro che ci porta al cuore profondo del dramma della crisi attuale.

 

Mons. Tissier de Mallerais, La strana teologia di Benedetto XVI
ed. Ichtys pp.151,

 


[1]. J. Ratzinger, Il sale della terra, San Paolo, 2005 p. 91.

[2]. Benedetto XVI, Discorso alla Curia, 22-12-2005.

Area privata