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L'educazione parentale ... una scelta coraggiosa
Posti i sani princìpi Cattolici e preso atto dei pericoli odierni, la scelta logica è consequenziale: educare ed istruire in prima persona i nostri ragazzi.
Questo è possibile, anche se ignoto ai più, in quanto in Italia l'obbligo che ricade sui genitori è di assicurare l'istruzione dei figli, non di "mandarli a scuola", né a quella pubblica né a quella paritaria. Qualora il genitore fosse in grado di istruirli da sé, con le dovute dichiarazioni, lo potrebbe fare anche in casa. Unico obbligo resterebbe quello di certificare il loro apprendimento alla fine dei diversi cicli di studio, i cosiddetti "esami da privatisti".
E' così che la Fraternità in Italia promuove "l'educazione parentale": piccole realtà ove insegnanti volontari e sacerdoti aiutano la preparazione dei ragazzi e, grazie agli accordi con i diversi "istituti comprensivi" locali, il superamento degli esami annuali. L'annualità presenta un duplice vantaggio:
a - consolida e certifica via via i diversi anni di studio;
b - lascia la possibilità di ritornare nel sistema pubblico o paritario, senza perdere gli anni conseguiti.
Dunque, cari genitori, coraggio!
E' forse questo che manca in Italia, il coraggio per uscire dal gregge, la fiducia ponderata1 nella Provvidenza che "oggi" apre nuove strade per l'istruzione dei nostri ragazzi e la salvezza delle loro anime.
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patrono | Bambin Gesù | San Pancrazio |
luogo | Spadarolo - Rimini | Albano Laziale - Roma |
tipo | educ. parentale | educ. parentale |
età | 6-10 & 11-13 | 6-10 & 11-13 |
link |
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1 - non cieco "salto nel buio", ma fiducia ponderata nell'opera di chi ha pensato, vagliato ed attivato quanto propone.
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Educare anima e corpo ... il primo passo verso il cielo
Cari genitori,
nel donarci i figli, Dio ci affida l’importante compito di istruirli e di educarli nella dottrina cattolica; si tratta dunque di preoccuparsi della loro vita materiale ed ancor più di quella spirituale; quanta più premura abbiamo nel procurare loro cibo, medicine, vestiti, tanto più dobbiamo essere attenti nella cura della loro anima.
A questo si aggiunga l'attenzione che i Papi, sempre e giustamente, ci hanno chiesto di avere verso le istituzioni scolastiche statali1:
a - anzitutto in quanto tendono a sottrare il potere educativo ai genitori, per disperderlo in più enti "convenzionati" (scuola mattutina, rientri pomeridiani, gruppi sportivi, artistici, assistenti sociali e quant'altri la scuola voglia far entrare ...);
b - in quanto i loro fini educativi spesso divergono da quelli cattolici o comunque instillano nei giovani i veleni moderni (omologazione del pensiero, relativismo etico e religioso, ribellione contro le Tradizioni, agnosticismo ...).
A tal proposito citiamo Sua Santità Leone XIII: "È dunque necessario che i genitori, reagendo, si sforzino di respingere in questo campo ogni intromissione ingiuriosa e rivendichino il diritto di educare come conviene i figli nel costume cristiano, specialmente tenendoli lontani da quelle scuole nelle quali corrono il pericolo di assorbire il veleno dell’empietà." (Enc. Sapientiae Christianae, 10-01-1890)
Per approfondire:
◊ L'inganno della "libertà di insegnamento" - mons. Lefebvre
◊ Sull'importanza della scuola cattolica - tre ragazze "sopravissute"
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1 - E oggi dovremmo, purtroppo, anche aggiungere "cattoliche".
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Corrompere per irregimentare
Parlare male della scuola oggi è come sfondare una porta aperta; pensiamo tuttavia sia necessario elevarsi dalle frasi di circostanza, dai piccoli disagi per questo o quello, e riflettere sulla radice del problema-scuola (a), sui concetti capitali erronei (b), sui mali che oggi si vogliono inculcare (c), sul fine incompatibile con la Dottrina di Gesù Cristo (d).
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di Corrado Gnerre
Augusto Del Noce parlava di "eterogenesi dei fini". Quando si percorre la strada di un errore si finisce inevitabilmente col raggiungere risultati paradossali, cioè completamente diversi da quelli che si vogliono ottenere. È la legge dell'errore. La Bibbia ce lo dice sin dall'inizio. Adamo ed Eva peccarono per essere "liberi", per essere completamente svincolati da Dio, per fare a meno di Dio nell'illusione di poter raggiungere una completa autosufficienza, cioè una sorta di auto-divinizzazione.