“Nella stessa Chiesa Cattolica, bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato creduto dappertutto, sempre e da tutti. Questo è veramente e propriamente cattolico, secondo l’idea di universalità racchiusa nell’etimologia stessa della parola.
Ma questo avverrà se noi seguiremo l’universalità, l’antichità, il consenso generale. Seguiremo l’universalità, se confesseremo come vera e unica fede quella che la Chiesa intera professa per tutto il mondo; l’antichità, se non ci scostiamo per nulla dei sentimenti che notoriamente proclamarono i nostri santi predecessori e padri; il consenso generale, infine, se, in questa stessa antichità, noi abbracciamo le definizioni e le dottrine di tutti, o quasi, i Vescovi e Maestri”.
“Come, dovrà comportarsi un cristiano cattolico se qualche piccola frazione della Chiesa si stacca della comunione con la fede universale?
Dovrà senz’altro anteporre a un membro marcio e pestifero la sanità del corpo intero.
Se però, si tratta di una novità eretica che non è limitata a un piccolo gruppo, ma tenga di contagiare contaminare la Chiesa intera?
In tal caso, il cristiano dovrà darsi da fare per aderire all’antichità, la quale non può evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna”.
San Vincenzo di Lerino
“Apparteniamo alla Chiesa visibile, alla società dei fedeli sotto l’autorità del Papa, perché non rifiutiamo l’autorità del Papa, ma quel che fa. Riconosciamo al Papa la sua autorità, ma quando se ne serve per fare il contrario di quello per cui gli è stata data, è evidente che non possiamo seguirlo.”
S.E. Mons Marcel Lefebvre