di Alessandro Bianchi
Non tutti sanno che molti santi hanno avuto un rapporto molto particolare con gli angeli. Padre Pio lo ha avuto con san Michele Arcangelo. Per spiegarci tale devozione, abbiamo chiesto a don Marcello Stanzione, parroco e autore di numerosi libri sugli angeli (tra cui Gli angeli di San Pio da Pietrelcina, Edizione Il Segno) di raccontarci le sue ricerche.
NON C’ERANO LIBRI SULL’ARGOMENTO
Don Marcello, come nascono i suoi studi sugli angeli?
Da vent’anni mi occupo di studiare il mondo angelico, questa è stata una missione che ho compreso proprio a San Giovanni Rotondo. Andai nella città che ospitò il Santo frate di Pietrelcina per un pellegrinaggio, nel 1993, e dopo aver pregato per diverse ore sulla sua tomba, andai a ristorarmi. Il ristorante era pieno e a un certo punto mi chiesero se una signora poteva accomodarsi accanto a me affinché potesse mangiare. Risposi affermativamente e iniziai così a parlare con lei. La donna mi disse che pregava tutti i giorni gli angeli mostrandomi anche un libro a riguardo; la cosa mi colpì perché non era un libro di stampo cattolico ma esoterico e cabalistico che andava a mio avviso a creare solo confusione.
Rimasi colpito di come i cristiani pregassero questi “angeli new age”. Da quel momento ebbi una sorta d’indignazione che aumentò quando scoprì che nelle librerie laiche non c’erano libri di spiritualità cattolica che trattassero l’argomento. Da allora mi misi all’opera affinché ci fosse una diffusione adeguata.
Allora fu un’ispirazione di San Pio?
Si, penso proprio che questa sia stata una chiamata, per diffondere la devozione cristiana agli angeli, una chiamata venuta proprio da Padre Pio.
Che cosa ha scoperto da allora?
Che nella vita di tutti i santi che noi veneriamo ci sono dei profondi rapporti con gli angeli. Nella teologia contemporanea però non esistono molti spunti che parlano delle creature celesti e per di più, nella società odierna, sembra che chi se ne occupi sia una persona che ha tempo da perdere o sia infantile. Comunque nella vita di Padre Pio, che è stato uno dei mistici più importanti del ventesimo secolo, gli angeli hanno avuto un ruolo preponderante.
Chi sono gli angeli?
Si possono definire degli “esseri intermedi” tra Dio e gli umani, incorporei, quindi spiriti. Per noi sono dei modelli a cui ispirarsi e prendere spunto perché loro sono sempre orientati a Dio.
Quali compiti hanno gli angeli?
Ne hanno numerosi: prima di tutto lodare e adorare Dio, poi creare un contatto tra Lui e gli uomini. Invece gli angeli custodi hanno il compito di proteggere e “illuminare” le persone mentre altri hanno la custodia delle nazioni e così via. Le creature celesti hanno anche una funzione esorcista e lottano contro il demonio come per esempio fa san Raffaele che scaccia il demone Asmodeo, che con la lussuria rovina i matrimoni o San Michele che combatte contro Satana.
Che rapporto aveva Padre Pio con gli angeli?
Fin da giovane il Santo frate di Pietrelcina aveva una particolare devozione per loro. C’è un piccolo aneddoto che fa capire quanto San Pio da Pietrelcina avesse confidenza con queste creature e risale ai suoi primi anni di sacerdozio.
Ci spieghi meglio.
Il Santo frate aveva l’abitudine di lasciare sempre aperta la porta di casa. Alle persone che gli domandavano se non avesse paura dei ladri lui rispondeva sempre: “no, no! Mi protegge l’Angiolino”. E’ interessante anche come lui raccomandasse ai fedeli la devozione a San Michele Arcangelo. Infatti, molti penitenti venivano da lui invitati a espiare le loro colpe proprio presso il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano.
Li vedeva spesso?
Aveva un rapporto quotidiano e molto forte con loro, addirittura a uno suo figlio spirituale fece una profezia dicendo: “Tu avrai nove figli, tanti quanti sono i cori angelici”. La vita di Padre Pio era molto orientata al diffondere la devozione verso gli angeli.
Ne aveva uno in particolare che prediligeva?
Come dicevo poco fa, egli aveva una dedizione per l’Arcangelo Michele anche perché ci fu un episodio legato a questa celeste creatura.
Quale?
Una volta il suo frate infermiere, padre Mariano Palladino, gli disse che una mistica aveva visto in visione Padre Pio che combatteva contro il demonio fin da tenera età. Il Santo frate udendo queste parole confermò e aggiunse: “Se non fosse stato per San Michele il demonio mi avrebbe messo sotto i piedi”.
Quali erano le preghiere che dedicava a loro più spesso?
Non ci sono fonti certe su quali preghiere dedicasse Padre Pio agli angeli, ma di sicuro faceva la corona Angelica, detta anche Rosario di San Michele, e si presume la quaresima di san Michele, dal 14 agosto al 29 settembre; infatti, se si vanno ad analizzare le tappe fondamentali del Santo Frate di Pietrelcina, si può notare come molte ricadano proprio in quell’arco di tempo, in particolare nel mese di settembre.
Perché era così legato all’Arcangelo San Michele?
Proprio perché lo aiutava nelle battaglie contro il demonio. Solo Dio può sconfiggere Satana e ha dato la possibilità, essendo comunque il demonio un angelo, di combatterlo con le stesse “armi” e quindi donando a noi il suo massimo difensore. In pochi lo sanno, ma in onore dell’Arcangelo Michele, Padre Pio fece mettere un’immagine dello stesso sui muri della Casa Sollievo. Non è possibile vederla perché l’icona è stata posizionata in alto ma c’è tuttora. San Pio amava dire che bisogna militare sotto lo stendardo di San Michele Arcangelo.
AVEVA L’AIUTO DEGLI ANGELI
Padre Pio pregava spesso gli angeli?
Già durante la santa Messa c’è una forte presenza angelica, come per esempio nel Gloria o quando chiediamo il perdono a Dio, e così San Pio aveva forti riferimenti agli angeli. E’ capitato spesso anche che li vedesse durante la celebrazione o in altre occasioni.
Quando San Pio ricorreva alle creature celesti?
Principalmente quando doveva rispondere alle lettere o quando confessava persone straniere; si dice che riuscisse a parlare numerose lingue proprio grazie all’intervento o al suggerimento degli angeli.
Ci racconta un altro aneddoto di San Pio e gli Angeli?
San Pio diceva sempre ai suoi fedeli: “Quando avete bisogno di me, mandate i vostri angeli custodi perché non pagano il biglietto del treno e non consumano le suole delle scarpe”. Questa battuta può sembrare una frase banale ma non è così. Ci sono numerosi testimoni che confermano come Padre Pio percepisse le voci “interiori” dei loro angeli custodi”.
Un ultimo episodio?
Una volta andò a confessarsi da Padre Pio un seminarista francese il quale, come tutti i ragazzini, era un po’ saputello. A quel punto il Santo gli fece qualche domanda e poi si mise a elencare tutti i peccati del giovane. Il seminarista rimase allibito; San Pio allora gli chiese se credeva agli angeli, ma come risposta ricevette un : “Mah, io non l’ho mai visto…”. Come replica il frate gli diede uno schiaffo e disse con un tale trasporto: “E’ bellissimo e luminoso”.
Fonte: Riscossa Cristiana