don Alain Lorans

Al termine dell’enciclica Laudato si’, Papa Francesco propone due distinte preghiere: una per coloro che credono in Dio, Uno e Trino; l’altra per coloro che non vi credono. In questo modo mostra il desiderio che ha di vedere tutte le religioni, tutte le credenze, tutte le opinioni, unirsi e mobilitarsi di fronte al pericolo ecologico.

 Gli ecologisti pensano che il Papa può apportare al loro movimento un supplemento di anima, per questo uno dei prefatori della versione francese dell’enciclica (Editions de l’Emmanuel), Nicolas Hulot ha scritto: «Questa enciclica conferisce all’ecologia la sua patente di nobiltà».

In cambio, si può pensare che «l’ecologia integrale» dia uno slancio dinamico all’ecumenismo e al dialogo interreligioso? Così sembra pensare don François-Xavier Amherdt, dell’Università de Friburgo in Svizzera, che ha dichiarato all’agenzia Apic: «L’enciclica spinge i credenti di tutte le confessioni cristiane e tradizioni religiose ad unirsi ecumenicamente (il termine ha la stessa radice che “ecologia”, dal greco œoikos, la casa della terra) in una sorta di “lobby eco-spirituale” (sic), per esercitare una certa pressione sulle varie autorità (petizioni, referendum, contatti con i parlamentari, …) affinché qualcosa si muova prima che sia troppo tardi».

Siamo entrati nell’era dell’ecumenismo verde. Biodegradabile.

fonte: DICI

 

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