1. Unioni (in)civili
2. Obiezioni e luoghi comuni
3. Le vere intenzioni dei firmatari del ddl Cirinnà
all'interno tre video ed un testo
1. Unioni (in)civili
2. Obiezioni e luoghi comuni
3. Le vere intenzioni dei firmatari del ddl Cirinnà
Quasi quattro anni fa, ProVita è nata per dar voce a chi non ha voce. Avevamo in mente principalmente di dover parlare in nome dei milioni di bambini innocenti che vengono sacrificati nel tritacarne dell’aborto e nel circuito miliardario della fecondazione artificiale.
Non avrebbe senso, però, difendere la vita pre-natale e non quella post natale. E’ venuta da sé la denuncia della pedofilia, ma anche la preoccupazione di spiegare la deriva eutanasica che ha preso piede in Occidente, mascherata da pietà, o da finte “cure palliative”.
La cultura della morte, poi, ha cominciato a cavalcare l’onda dell’ideologia gender e dell’omosessualismo, con detrimento massimo dell’essere umano in sé, ma soprattutto, ovviamente, dei più deboli: i bambini. Oggi, ci troviamo a fronteggiare l’avanzata del nichilismo più sfacciato che è incarnato dal ddl Cirinnà, cioè il tentativo di legalizzare il matrimonio gay, le conseguenti adozioni, l’utero in affitto, e di privare i bambini del diritto di avere una mamma e un papà.
Per sensibilizzare le coscienze abbiamo realizzato, subito dopo il Family Day, i due brevi video di cui sopra (1 e 2) che spiegano le “unioni in-civili”. Abbiamo, in questo senso, fornito consulenza e sostegno anche ai Senatori che si stanno impegnando per bloccare il ddl Cirinnà: il video che girava tra i parlamentari (3) riassume le vere intenzioni dei firmatari del ddl Cirinnà, con la registrazione delle loro stesse parole.