Una riflessione di Marco Tosatti su La Stampa
Non passa giorno senza che qualcuno in qualche parte del mondo (Africa e Medio Oriente, di preferenza, ma non solo) massacra una quantità di poveretti che hanno la sola colpa di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato in nome dell’islam, magari sventolando bandiere e bandana con la scritta “Allahu akbar”, Allah è il più grande. Immaginate se gli attori criminali della tragedia fossero cristiani che si fanno esplodere al grido di “Santa Croce” o “Viva la Trinità!”.
Ora, questa domanda irreale e ipotetica non se l’è posta qualche sostenitore bieco dello scontro di civiltà, ma una giornalista saudita, che vive in Qatar, Nadine Al-Budair. Nadine si chiede, in un articolo pubblicato da Al-Rai, un quotidiano del Kuwait , come avrebbero reagito i musulmani se “i cristiani si fossero fatti esplodere in mezzo a loro, o avessero cercato di convertirli a forza”. Nadine lancia un appello al mondo musulmano a fare introspezione, e a mettere in atto riforma, piuttosto che condannare l’atteggiamento dell’occidente verso il mondo islamico.
Interessante – e degno di nota . che sia una giornalista saudita a scriverlo. L’Arabia Saudita è insieme al Qatar e al regime di Erdogan in Turchia fra i maggiori responsabili della peste fondamentalista islamica che si sta diffondendo in Medio Oriente e alle porte dell’Italia.
“Immaginate di sentire le voci di monaci e preti dalle chiese e dalle sale di preghiera dentro e fuori il mondo musulmano gridare dagli altoparlanti e lanciare accuse contro i musulmani chiamandoli infedeli e cantando: ‘Dio elimina i musulmani, e sconfiggili tutti”, scrive Nadine.
E ancora: “Immaginate se noi avessimo fornito a un infinito numero di gruppi stranieri visti, carte di identità, cittadinanza, lavori, scuole gratis, assistenza sanitaria moderna, e così via, e dopo un membro di questi gruppi spinto da odio e sete di sangue uccidesse i nostri figli per le strade e nelle case, nelle nostre moschee e scuole, o nei giornali”.
Scrive poi Nadine: “Immaginate un francese o un tedesco a Parigi o Berlino che conduce il suo vicino islamico da qualche parte per ucciderlo e poi congelare la sua testa in una contenitore refrigerato, in maniera fredda e calcolata, come è accaduto con un americano qualche tempo fa a Ryadh”. Nadine critica poi chi nel mondo islamico non sa far altro che ripetere, di fronte a fatti di sangue noti: questo non è il vero islam. “Questo è tutto quello che sappiamo fare. Assolverci dalla colpa”.
Marco Tosatti
07/03/2016
Fonte: La Stampa