Per illustrare, nella pratica, l'articolo precedente, ecco l'intervista ad una una mamma di venti figli. La storia edificante di una donna di fede.
La signora Lucille Dippolito è infermiera e madre di 20 figli. Il più giovane ha 22 anni e il più vecchio 43. Un bambino è morto pochi mesi dopo la nascita. Ha circa 30 nipoti, anche se, dice, deve aggiornare il conto, perché altri tre sono attualmente nel grembo materno. Suo marito è morto nel 1993 e lei vive attualmente a St. Marys, nel Kansas (Stati Uniti).
Dei suoi figli, dice: “Possiedono ciò che il denaro non può comprare” e rivolgendosi ai genitori, afferma: “I vostri figli, li portate con voi nell’eternità”.
Lei ha sempre desiderato avere una famiglia numerosa?
Sì. Desideravo avere sei maschi, ma Dio me ne ha dati più di una dozzina: 13! E quando è arrivata la prima bambina, ne volevo altre.
Otto bambini sono nati in casa. Sapevo cosa potevo fare e ciò che non potevo fare.
Vengo da una famiglia di quattro figli. Ho vissuto accanto ad una famiglia che ne aveva 10 e quei bambini erano sempre felici! Erano felici dentro di sé. Mia madre viene da una famiglia di dodici figli. I bambini di famiglie numerose sembrano avere qualcosa che il denaro non può comprare.
Vuole dire qualcosa a coloro che affermano che non possono permettersi di avere altri bambini?
Per ogni piccola bocca che Dio manda, Egli invia quel poco che è necessario. Avevo fede in Dio e pensavo: ” Se Egli mi ha mandato un bambino, mi manderà anche il necessario per nutrirlo”. Sono vissuta meglio di alcune famiglie che avevano solo due o tre bambini. I miei figli aiutano in casa. Quello che importa non è il numero di bambini, ma la fede in Dio.
Come siete riusciti a gestire tanti bambini?
Dopo un certo numero di figli, ho detto alla gente: “Sono in pensione. Ne ho uno per fare la lavanderia, uno per la cucina… fanno tutto a turno”.
Nella nostra mini-fattoria di dieci acri, avevamo dei polli, dei maiali ed una mucca da latte e facevamo da noi la carne. Ognuno dei miei figli aveva una responsabilità. Un amico sacerdote ci chiedeva: “C’è qualcosa in questa casa che non è fatto da voi?” (Tra le tante cose che facevano c’erano il burro e le candele per l’altare della chiesa). Molte cose le hanno imparate dai loro nonni. Io cucio, ma ora i miei figli fanno i miei vestiti per me. Io ho dato molto a loro, ma, adesso ricevo molto da loro!
Oggi l’atteggiamento culturale verso i genitori sembra suggerire che per essere dei buoni padri e madri di famiglia bisogna fornire molte cose materiali ai figli. Lei pensa che i bambini abbiano bisogno di un sacco di cose materiali per essere felici nella loro famiglia e diventare buoni adulti?
No. Questa è la cosa peggiore che si possa fare! Provvedere a tutto ciò che il loro cuore desidera è assolutamente sbagliato. Hanno bisogno di sviluppare i loro talenti e per questo devono fare delle cose. Fare vuol dire imparare. Questa è stata la legge della mia famiglia e i figli imparano facendo. Quando si lavora per fare qualcosa la si rispetta di più. Dare di più: questo è quello che dovete insegnare ai vostri figli, questa è la vostra felicità. Riceverete la vostra parte di felicità, vedendo come stanno crescendo bene.
Quando mi troverò davanti al tribunale di Dio, gli dirò che ho fatto tutto per loro.
Non siamo mai stati poveri, ma non abbiamo avuto un sacco di cose. Uno dei miei ragazzi aveva un talento naturale per la meccanica d’auto. Se fossimo stati in grado di comprare le cose, quel talento non si sarebbe mai visto.
Tra i miei figli c’è un ingegnere, un infermiere... e altro. Hanno realizzato tutto questo perché hanno capito che la vita non è facile. I genitori non sono qui per sempre.
Nel considerare la prospettiva di avere molti figli, la nostra società sembra soffermarsi soltanto sulle difficoltà e sui disagi. Cosa vuole dire in risposta a questo atteggiamento costantemente negativo riguardo all’avere molti bambini?
Questo è assolutamente falso. Ogni cosa ha un aspetto pieno di difficoltà. Non siamo qui per avere il cielo sulla terra. Di che cosa ha paura oggi la gente? La gente che non ha figli ha croci più pesanti di quelle che hanno dei bambini. Bisogna che la gente legga libri che descrivono la gioia di avere figli. Stanno per perdere una vita piena di felicità. Un bimbo è una gioia. Dicendo queste falsità si scandalizzano i giovani che vengono così privati di una grande felicità. Avere figli ti fa stare in buona salute. Dopo ogni bambino mi sentivo più forte ed ero impaziente di aspettare il prossimo! Tutto questo è un dono di Dio.
Se intorno a voi avete sempre dei bambini piccoli, rimanete sempre giovani nel cuore: non si può mai avere un momento di noia ... c’è sempre qualcosa che succede.
Oggi, con grande enfasi, si insiste sul concetto che i genitori responsabili devono pianificare il numero dei figli. Lei non ha deliberatamente pianificato la nascita di ogni bambino che ha avuto?
No! Preferisco seguire il piano di Dio. Se avessi potuto, avrei voluto molti più figli! Non tutti devono andare al college. Alcuni dei miei ragazzi non erano fatti per il college. Ho preso questi bambini come Dio me li ha dati. Sono felice che siano qui e rifarei tutto di nuovo. Questi sono i miei più grandi tesori. Non si può portare con sé una macchina nell’eternità e non vi andrete con la vostra barca! Se amate i bambini, ogni istante è un momento di felicità. Dire: “Ho intenzione di farli quando voglio”, è molto egoista. La fede in Dio è l’elemento principale per avere una famiglia. Dio vi dà i talenti, voi dovete fare il lavoro. Questa gente non cerca la gioia nelle cose giuste. La mano che dondola la culla muove il mondo.
Un’altra idea che la società sembra suggerire ai genitori di oggi è che se hanno una famiglia numerosa non saranno in grado di amare tutti i figli con la stessa intensità di quelli che ne hanno pochi. Cosa vuole dire su questo?
Quando è arrivato il diciannovesimo figlio, ha avuto tanto amore da tutta la famiglia. Se lui fosse stato figlio unico, non avrebbe mai avuto tanto amore! La madre può dare solo tanto amore. Quando c’è una grande famiglia, i bambini ricevono amore da tutti i loro fratelli e sorelle. Non c’è niente di più gioioso dell’avere un bambino.
Quali sono per lei le più grandi benedizioni nell’avere una famiglia numerosa?
Vederli crescere, vedere svilupparsi i loro talenti e come ricambiano l’amore che hanno ricevuto. L’amore che essi hanno per il loro padre che è morto. Si recano spesso in cimitero e fanno dire delle messe per lui. Vederli diventare buoni cittadini ed aiutare il loro paese. Queste sono grandi gioie! Mia figlia, che è infermiera, ha aiutato a salvare delle piccole vite: è una gioia immensa! Vederli fare il loro primo passo, dire la loro prima parola: queste sono cose che il denaro non può comprare! Le benedizioni superano le difficoltà. Il mondo si sofferma sulle difficoltà. Tutto ha il suo dolore e la sua gioia e bisogna prendere l’amaro con il dolce. Noi non siamo ancora in cielo!
(Intervista fatta il 20 febbraio 2002 da Scott Johnston, sacerdote di Priests for Life, un’associazione americana che promuove la difesa della vita).