Un Giudice della Corte costituzionale tedesca difende il crocifisso alla scuola e al tribunale.
La settimana scorsa, a Colonia in Germania, il Giudice della Corte Costituzionale federale, Udo Di Fabio, ha difeso la presenza dei crocifissi nelle scuole e nelle aule dei tribunali.
"Fino a quando i segni religiosi non sono messi per indottrinare, lo Stato deve permettere la loro presenza negli spazi pubblici", ha detto Di Fabio.
Ha poi specificato: "Una croce, da sola, non può indottrinare; bisogna spiegarne il significato".
Ha poi aggiunto: "La Corte europea dei diritti umani, con la sua sentenza di marzo ha trovato una linea legalmente buona per l'uso di simboli religiosi in pubblico. I giudici di Strasburgo avevano prima vietato, poi permesso il crocifisso nelle aule scolastiche in Italia nel 2009". "Con questo verdetto, invece, la Corte dà allo Stato un potere discrezionale per l'uso pubblico dei simboli religiosi".
Egli ha criticato i tentativi dello Stato di bandire i simboli religiosi dai luoghi pubblici.
"Lo Stato, come rappresentante di una società pluralistica, non deve essere una forza che spinge attivamente alla secolarizzazione. Vietare un segni religioso non è un segno di neutralità. La presenza di crocifissi è compatibile con il principio di neutralità, comunque".
"Vice versa, una svastica, come croce, potrebbe essere interpretata solo come una violazione dei diritti fondamentali".
Egli fa la distinzione tra il crocifisso e il velo su tutto il corpo indossato dalle donne musulmane: "una burka certamente è fatta per indottrinare".
Di Fabio si è espresso così all'apertura della Settimana per l'educazione cattolica dell'Arcidiocesi di Colonia.