L’origine del Terz’Ordine della Fraternità San Pio X
Il Terz’Ordine della Fraternità San Pio X è nato come tanti altri nella storia della Chiesa. Al pari dei grandi ordini religiosi, il nostro fondatore Monsignor Marcel Lefebvre fondò prima l’“ordine” maschile, cioè la colonna vertebrale di questa opera ch’è la parte clericale formata nei nostri seminari. “La finalità della Fraternità è il sacerdozio e tutto quanto lo riguarda e nient’altro che quello che lo concerne” (dagli Statuti della Fraternità San Pio X). Seguì poi la fondazione delle Suore della Fraternità (“secondo ordine”) che si associano a questa opera sacerdotale come Maria Santissima si associò al sacerdozio di Gesù sul Calvario. Dopodiché dei fedeli, vedendo questa famiglia sacerdotale e religiosa nascente come un’opera di Chiesa e di fervore, ma anche come punto di riferimento di ortodossia in mezzo a una Chiesa in preda ad ogni sorta di errori, hanno voluto associarsi, a modo loro (“terz’ordine”), a questa Fraternità.
Fu così che il 28 maggio 1971, meno di un anno dopo la fondazione della Fraternità, a Ecône si presentarono a mons. Lefebvre dei fedeli laici il giorno della vigilia di Pentecoste:
“Monsignore”, chiesero, “non avete una specie di terz’ordine? Non potrebbero i laici in qualche modo legarsi alla vostra opera?”.
“Certo”, rispose questi, “sono gli stessi Statuti a dire che «la Fraternità accoglie anche degli aggregati, preti o laici, che desiderano collaborare ai fini dell’Istituto e profittare delle grazie per la loro santificazione personale»”.
“Allora, Monsignore, dobbiamo considerarci come i vostri primi terziari!”
E così vediamo come la pietà e la brama del regno dei cieli da parte dei fedeli ispira e spinge il fondatore a “fare qualcosa” per permettere loro, pur vivendo nel mondo, di vivere secondo uno spirito religioso e approfittare delle grazie di una famiglia religiosa, che nel suo piccolo riproduce la comunione dei santi. Detto questo, va anche aggiunto che tanti fedeli, vedendo con spavento lo stato della liturgia post-conciliare, con la nuova Messa “desacralizzata”, hanno voluto beneficiare della Messa di sempre - celebrata dalla Fraternità - e di tutte le grazie che ne scaturiscono per la santificazione delle loro anime.
Che cos’è il Terz’Ordine?
Poichèlo spirito cristiano include la promozione e la difesa del Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo anche sul piano sociale e politico, la finalità del Terz’Ordine mira soprattutto alla santificazione personale, per poi irradiare nella società con un’anima piena di Dio come una lucerna che, una volta accesa, viene messa sul candeliere. Riportando le parole del nostro glorioso patrono San Pio X – “Il Terz’Ordine è stato istituito per condurre i Terziari a seguire, nella loro vita quotidiana, i precetti della perfezione evangelica, per offrire all’imitazione degli altri, l’esempio di una vera vita cristiana” .
Che cosa deve fare dunque una persona che vorrebbe rispondere all’appello di Gesù nel Vangelo a una vita consacrata, totale, intima, ma non lo può per impedimento canonico o fisico, o essendo già impegnata nel legame di matrimonio o del clero secolare? Il terz’ordine è proprio la risposta, poiché le uniche condizioni di ammissione sono il desiderio della proprio santificazione e un minimo di stabilità nel adempimento degli obblighi.
Il Terz’Ordine dunque conviene a tutte le persone che, pur vivendo nel secolo (cioè nel mondo), vogliono santificarsi secondo l’orientamento e lo spirito della Fraternità, sia sacerdoti secolari, sia persone celibi, sia sposi, sia adolescenti.
La vita religiosa non presuppone la perfezione evangelica, ma dà i mezzi, attraverso i santi voti, per raggiungerla. Mutatis mutandis un discorso simile vale per i laici che vogliono impegnarsi nel Terz’Ordine. Vale a dire che questo impegno non presuppone la santità, ma richiede la volontà di sforzarsi di tendere alla santità, vivendo una vita religiosa nella misura in cui i doveri di stato lo permettono. Questa santificazione personale si farà attraverso una vita spirituale e sacramentale intensa, ma anche nell’adempimento dei propri doveri di stato, tenendo conto della crisi odierna della Chiesa e della società liberale e laicista.
Cosa fare per saperne di più o eventualmente impegnarmi?
Dopo questa breve presentazione del Terz’Ordine si troverà il suo regolamento, dato dallo stesso Monsignor Lefebvre. Da ciò che è stato detto, appare chiaro che la vita del terziario si svolge in unione stretta con la struttura della Fraternità, e quindi con un legame intimo con un priorato della Fraternità. Chi volesse fare la richiesta di essere ammesso come terziario dovrebbe contattare il priorato più vicino e chiedere aiuto per fare tale richiesta. Normalmente al postulante che non l’avesse già fatto sarà chiesto di seguire gli Esercizi Spirituali in una casa della Fraternità, e di essere seguito spiritualmente da un sacerdote della Fraternità per valutare il fondamento e la convenienza della richiesta.
Che gli interessati non esitino dunque a informarsi presso un priorato per saperne di più.
Noi cristiani siamo tutti chiamati alla santità attraverso il sacramento del battesimo. Il Terz’ordine quindi è un mezzo per seguire questa chiamata in modo concreto, per santificarsi
Don Elias Stolz
Volantino di presentazione del Terz'Ordine