di Mons. Bernard Fellay
Cari amici e benefattori,
già 17 anni fa il futuro Benedetto XVI presentava la visione che aveva del futuro della Chiesa; questa sembrava già allora molto pessimista. Egli infatti prevedeva una frammentazione del corpo mistico tale da ridurlo a un insieme di piccoli gruppi ancora vivaci pur in mezzo a una decadenza generale.
«Forse dobbiamo dire addio all’idea di una chiesa che raccolga in sé tutti i popoli. Forse siamo alle porte di una nuova era,del tutto diversa,della storia della Chiesa,dove il cristianesimo esisterà piuttosto all’insegna del grano di senape, in piccoli gruppi apparentemente senza importanza ma che vivono poi intensamente lottando contro il male e seminando il bene nel mondo…».
«Somiglierà molto meno alle grandi società,sarà la chiesa delle minoranze,si perpetuerà in piccoli cerchi attivi dove uomini convinti e credenti agiranno secondo la loro fede. Ma è precisamente così che ridiventerà,come dice la Bibbia, “il sale della Terra”».
Questa visione è frutto della personale sagacia del Cardinal J. Ratzinger o è ispirata da un’altra Fonte,come il segreto di Fatima? Lui solo potrebbe dircelo. Checché ne sia, gradualmente (e particolarmente dopo il Concilio) noi assistiamo alla lenta sparizione della Chiesa così come essa si è presentata per almeno millecinquecento anni, sarebbe a dire come una società che ha impregnato profondamente tutta la vita umana,tutto il corpo sociale, sforzandosi di formare un tutto profondamente armonico con ciò che è temporale, anche se il potere temporale ha spesso provato a prevalere sul potere spirituale che essa deteneva .
A partire dalla rivoluzione francese notiamo non solamente la separazione dei due poteri ma anche una volontà incessante di combattere e di ridurre l’influsso benefico della Chiesa sulla società.
Infine,a partire dal post- concilio,accompagnata da una diminuzione preoccupante delle vocazioni sacerdotali, dalla perdita di centinaia di migliaia di religiosi e religiose che avevano donato la loro vita per Dio e per il prossimo, questa presenza della Chiesa nelle scuole, negli ospedali , nella vita sociale e politica è quasi scomparsa.
Nessuna misura è stata presa per fermare questa scomparsa catastrofica della Chiesa dalla società. Essa si è ormai a poco a poco ridotta alla sola sacrestia.
Peggio ancora, nei paesi in cui aveva prodigato i suoi benefici, in quei paesi che in altri tempi si chiamavano cristiani, anche le chiese e le sacrestie sono vuote… noi non siamo ormai così tanto lontani dalla visione quasi profetica del cardinale Ratzinger.
Ma a questi elementi esterni se ne aggiungono altri che sono propri della vita interna della Chiesa; sono indice di una debolezza davanti a un nemico non più esterno ma ormai interno.
Sempre più nettamente si dissolvono l’unità della fede e l’unità di governo in seno alla Santa Chiesa; in quanto all’unità liturgica,con le aperture operate attraverso la nuova messa in direzione della “creatività”, soprattutto con la moltiplicazione delle preghiere eucaristiche, possiamo affermare che essa fosse già andata in pezzi tempo fa.
In quanto alla morale, l’ultimo sinodo sulla famiglia è una tragica indicazione della proliferazione delle opinioni contraddittorie che regnano in questi ambiti e che l’autorità sembra non solo non arginare più ma addirittura favorire talvolta…
In mezzo a questo disastro, rimarcato da molti osservatori, nessuno dubita del fatto che la nostra modesta Fraternità appare come «un piccolo gruppo apparentemente senza importanza ma che vive intensamente lottando contro il male e seminando il bene nel mondo…».
Se da un lato la vista la vista della Chiesa sfigurata ci dispiace profondamente, dall’altro noi cantiamo tutti i giorni il Magnificat per le meraviglie che l’Onnipotente ci permette ancora di realizzare.
Ci piacerebbe darvi in queste poche righe uno scorcio dello sviluppo attuale della Fraternità, che malgrado i colpi che riceve da ogni parte non cessa di spandere la grazia del buon Dio e di fortificare le anime nel loro duro e pericoloso pellegrinaggio verso il Cielo. Da molto tempo ci rendiamo conto che un’attenzione tutta particolare deve essere portata sulla famiglia cristiana, focolaio sacro dove nascono bambini destinati non solo alla vita su questa terra ma alla vita del Cielo.
C’è qualcosa di terrificante e di diabolico nel raffinamento di crudeltà che è impiegato per colpire questo santuario,già dal momento in cui il bambino si trova nel ventre della madre.
Di fronte al gran numero di famiglie numerose che coltivano serenamente la virtù e cercano la gloria di Dio senza trascurare (ben al contrario) i loro doveri verso il prossimo e la società, noi non possiamo far altro che benedire Nostro Signore e ammirare il lavoro così efficace della grazia!
Si, care famiglie, anche se la vita cristiana ha le sue esigenze, l’aiuto di Dio, la Sua grazia, non vengono mai a mancare, quali che siano le circostanze, le quali sovente reclamano da voi un certo eroismo.
Voi date una prova attraverso la vostra vita cristiana e i vostri sforzi, la prova che questo tipo di vita è ancora possibile oggi e che quelli che abbandonano i comandamenti di Dio per cercare altre vie più accomodanti con il mondo moderno sono dei disfattisti che hanno perso lo spirito di fede che dovrebbe animare qualsiasi cristiano.
Questa via di fede ha bisogno di essere protetta e per svilupparsi ha bisogno di scuole cattoliche. Questa è sempre stata una preoccupazione assai importante per la Chiesa, tanto che essa ha reso un obbligo molto serio per i genitori il vegliare all’educazione cristiana dei loro figli, fino a minacciare ancora oggi di sanzioni quei genitori che mancassero al proprio dovere!
Stiamo parlando di una grave preoccupazione,molto concreta: dove trovare oggi delle scuole autenticamente cattoliche dove la fede penetri per davvero in tutte le discipline? Dei luoghi dove si preparino i futuri padri e madri di famiglia al combattimento necessario nel mondo?
E per questo che il nostro più grande sforzo si concentra proprio sulla scuola, ed è uno sforzo a cui dedichiamo nel mondo intero la parte più grande delle nostre risorse tanto umane che materiali. Di fatto, al momento presente esistono quasi un centinaio di nostre scuole, di dimensioni diverse, che formano centinaia di cristiani convinti per il futuro.
Se la famiglia e la scuola forniscono una protezione indispensabile ai giovani che devono formarsi, che fare per sostenere quelli che lasciano la casa paterna ed entrano nel mondo?
È davvero importante per noi che questi giovani adulti perseverino nel bene e nella virtù e mantengano le loro anime in stato di grazia in un mondo così pervertito.
Non troviamo alcun antidoto più forte da proporre loro degli esercizi spirituali di sant’Ignazio che consideriamo certamente come uno dei più grandi tesori e mezzi di santificazione disposti nelle nostre mani- dopo il sacrificio della santa messa e il santo Rosario.
Essi sono veramente fatti per il nostro tempo, e sono capaci di dare il coraggio la forza e l’eroismo necessari oggigiorno a tutte le anime di buona volontà.
Perciò vi invitiamo costantemente a non sottovalutare questo mezzo messo a vostra disposizione .
Senza alcun dubbio consideriamo gli esercizi spirituali come una delle punte di diamante della Fraternità e come la causa di questo vero e proprio miracolo che è costituito dal vivere al giorno d’oggi una vita cristiana.
Ma la vita sovrannaturale non sarebbe possibile senza la figura del sacerdote, strumento privilegiato voluto e scelto da Dio per spandere tale vita nel corpo mistico della chiesa,specialmente durante il Santo sacrificio della Messa. L’intimo legame che deve unire il sacerdote e la Messa è il testamento che ci ha lasciato Monsignor Lefebvre. La Messa è la fonte di ogni santificazione e il sacerdote prima di tutti gli altri deve abbeverarvisi per farne beneficiare in seguito le anime che sono a lui confidate : «Per loro santifico me stesso- diceva Nostro Signore -affinché anche loro siano santificati per mezzo della verità».
Questo mistero si trova nel cuore dei nostri seminari. Noi vegliamo su di esso con una cura gelosa e curiamo tutto quello che può servire ad abbellire le cerimonie liturgiche.
La bellezza dei segni esterni riflette la sublimità dei misteri attraverso i quali si opera la nostra Redenzione. Così, queste cerimonie grandiose e intime allo stesso tempo sono come un preludio del cielo e costituiscono la gioia e un privilegio quotidiano dei quasi duecento seminaristi come della quarantina di preseminaristi sparsi nei nostri sei seminari nei quattro continenti.
Negli Stati Uniti il loro numero crescente ci obbliga a costruire un nuovo seminario, in Virginia; dovrebbe essere completato nella prossima primavera.
A tutto ciò si aggiunge la costruzione di numerose chiese un po’ ovunque nel mondo, che mostrano il dinamismo della Fede. Oh si,davvero la fede può spostare le montagne! Osiamo affermare che solo la fede può spiegare questi fenomeni che oltrepassano la forza della ragione umana.
Grazie a Dio la vostra costante generosità e il vostro zelo ardente rendono tali realizzazioni possibili. Ve ne ringraziamo profondamente e assicurandovi preghiere da parte dei seminaristi, dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose che ogni giorno chiedono a Dio di rendervi il centuplo dei vostri benefici.
Possa la Santa Vergine Maria conservarvi nella carità e nella pace, cari amici, e che il suo Cuore Immacolato vi conduca alla bellezza eterna.
Nella festa della Presentazione della Madonna, 21 novembre 2014
+ Bernard Fellay