Di seguito la trascrizione del sermone pronunciato da S.E. Mons. Alfonso de Galarreta in occasione delle Cresime e della S. Messa Pontificale, celebrate al Priorato di Albano Laziale lo scorso 25 aprile.
«Carissimi cresimandi, carissimi fedeli, il catechismo di san Pio X ci dice che questo sacramento della Cresima, i Doni dello Spirito Santo, ci rendono dei perfetti cristiani, che questo sacramento imprime nelle anime il carattere di soldati di Cristo. La Cresima infatti è questo, la trasmissione dello Spirito Santo, cioè dunque una consacrazione, una santificazione del cristiano per la quale noi riceviamo l’ufficio di soldati di Gesù Cristo.
In primo luogo c’è il dono, la ricezione dello Spirito Santo. San Tommaso d’Aquino ci dice che da parte di Dio c’è il dono dello Spirito Santo, mentre dalla parte dell’uomo c’è una possessione, una disposizione dello Spirito Santo. Nello stesso tempo c’è una presenza dello Spirito Santo nelle nostre anime. Il cristiano può godere della presenza dello Spirito Santo in lui stesso. C’è dunque una santificazione, abbiamo già detto, da parte dello Spirito Santo. Egli ci dà la pienezza della vita cristiana, cioè una perfezione della vita della grazia nelle nostre anime. San Tommaso d’Aquino dice ancora “il cresimato quando ha ricevuto lo Spirito Santo, assomiglia a Nostro Signore, pieno di grazia e di verità”, mentre l’apostolo san Paolo riassume questi due aspetti quando dice ai cristiani, ai Corinzi per la precisione, “non sapete voi che siete voi stessi il tempio di Dio attraverso lo Spirito di Dio che abita in voi, ora il tempio di Dio è santo e Dio distruggerà coloro che profanano il suo tempio, questo tempio che siete voi stessi”. Dunque in primo luogo noi dobbiamo rispettare questa santità delle nostre anime, questa presenza dello Spirito Santo nelle nostre anime.
Il catechismo di san Pio X ci dice che questo sacramento imprime il carattere di soldati di Gesù Cristo; è questa la finalità del sacramento della Cresima, di fare cioè dei soldati di Gesù Cristo, dei vassalli di Nostro Signore Gesù Cristo. Questo, il fatto che il sacramento imprima il carattere, significa dunque in primo luogo che questo carattere è una potenza soprannaturale che Dio ci dà in maniera abituale, che Nostro Signore dà ai cristiani, il carattere è il potere di poter rendere una testimonianza pubblica, di difendere la Chiesa Cattolica, l’onore e i diritti di Gesù Cristo. Voi ricevete dunque l’ufficio, il compito di difendere la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Ovviamente si riempie questo ufficio, si svolge questo compito professando la vera Fede, professando ugualmente la dottrina cattolica, lavorando per ristabilire il regno di Nostro Signore nelle nostre anime, nelle nostre famiglie, nella nostra società, attorno a noi nel lavoro, nelle istituzioni, nella nostra patria. Il cresimato è un soldato di Cristo Re che deve militare, deve combattere questa battaglia spirituale. È questa dunque la finalità della Cresima. Un cristiano che non difende la Fede, che non professa la dottrina cattolica, che non difende la Santa Chiesa Cattolica non è fedele a questa grazia ricevuta nel sacramento della Cresima.
Per rispettare questa finalità bisogna avere una profonda devozione alla Vergine Maria. Il Cuore Immacolato di Maria ci è stato dato specialmente nei nostri tempi come un rifugio, come una via attraverso la quale possiamo trovare Dio. È dunque nel Cuore Immacolato di Maria che noi dobbiamo trovare la luce, la luce specialmente della Fede, dobbiamo trovare la santità, la purezza, l’amore, ma un amore di Carità, uno zelo ardente per l’onore di Dio, ed è anche nel Cuore Immacolato di Maria che noi troveremo la forza, la consolazione. La Santa Vergine è terribile come un esercito ordinato a battaglia, Ella è la nostra regina, dunque la nostra forza, ma Ella è anche la nostra Madre. Troveremo dunque in lei la pace, la gioia, la consolazione per essere fedeli a Nostro Signore e per poter conquistare l’eternità, per poter conquistare il Paradiso».