«Un secondo scopo della Fraternità è di aiutare la santificazione dei sacerdoti, offrendo loro la possibilità di ritiri e meditazioni». Così gli statuti della Fraternità San Pio X, redatti da Mons. Lefebvre nel 1970: all’epoca ciò sembrava solo un pio desiderio, ma da alcuni anni questa è la realtà nel distretto italiano e in particolare al priorato di Albano che ospita spesso riunioni sacerdotali con sacerdoti amici che scoprono il patrimonio dell’antica liturgia e dell’autentica dottrina della Chiesa.
Giovedì 14 novembre si è svolto l’ultimo di questi incontri che ha visto ben 16 sacerdoti diocesani rispondere all’invito della Fraternità: la giornata è iniziata con una conferenza di don Emanuele che ha illustrato lo stato disastroso del clero e della vita religiosa nel panorama conciliare, mettendo l’accento sulle cause di tale declino: la perdita della spiritualità sacerdotale e l’abbandono dei semplici ma indispensabili doveri di pietà del clero quali la preghiera, la meditazione, la frequenza ai sacramenti, la lettura spirituale.
L’intervento di S.E. Mons. Alfonso de Galarreta che ha risposto alle domande di alcuni sacerdoti ha permesso di avere un quadro globale sulla situazione della Chiesa nel mondo in particolare alla luce del pontificato di papa Francesco, figura mutevole e «inafferrabile» come il vescovo l’ha definita, che manca di un preciso progetto ma lucidamente nel solco delle riforme del Vaticano II.
Molto importante è stato il momento liturgico della giornata: S.E. ha cantato la messa di san Josaphat a cui il clero ha assistito.
Il pranzo e la ricreazione sono stati un ottimo momento per fare la conoscenza dei sacerdoti amici che per la prima volta partecipavano a queste riunioni, e a rinsaldare l’amicizia e la collaborazione con gli altri.
Infine nel pomeriggio don Pierpaolo ha brevemente presentato le attività del pre-seminario di Albano, ed ha lasciato la parola a don Mauro che, attraverso un excursus sul pensiero gioachimita nel medioevo, ha dato una lettura in questa chiave del controverso pontificato di Francesco e dello svilimento della figura del papa come suprema autorità nella Chiesa.
La giornata si è poi conclusa con la benedizione eucaristica e con il saluto ai sacerdoti che, speriamo, torneranno alle loro attività pastorali con un rinnovato zelo sacerdotale ed una determinazione maggiore a recuperare coraggiosamente il patrimonio della Tradizione che la Fraternità san Pio X, sulle orme del suo fondatore, cerca da sempre di trasmettere non solo alle anime ma anche ai ministri di Dio.