Il recente funerale religioso concesso al porno-regista Riccardo Schicchi, cui hanno preso parte numerosi attori di quell’ambiente, tuttora in attività, accostandosi anche alla S. Comunione e prendendo la parola durante la funzione, rivela ancora una volta la profonda crisi che travaglia la Chiesa oggi.
Purtroppo, lo scandalo dato dagli attori pornografici con il loro mestiere disorienta forse meno, dell’atteggiamento di coloro che pubblicamente danno credito a tali comportamenti, soprattutto se si tratta di membri della gerarchia cattolica. Certo, anche a chi opera nell’ambito della pornografia rimane aperta la misericordia di Dio, ma secondo l’insegnamento del Vangelo, prima di accostarsi alla Santa Comunione o di ricevere funerali ecclesiastici, questi devono fare ammenda pubblica e riparare il male fatto, principalmente esprimendo un vero pentimento. Condannare lo scandalo è la ragione del rifiuto dei funerali ai pubblici peccatori, non un giudizio sulla loro sorte eterna. Contro questa semplice dottrina, durante la cerimonia in chiesa e subito dopo ci sono state lodi dell’operato del defunto, scomparso senza dare alcun segno di pentimento.
Auspichiamo che di fronte a questo nuovo scandalo, membri della gerarchia ecclesiastica, sacerdoti e fedeli abbiano il coraggio e la coerenza di esprimere pubblicamente la propria indignazione nei confronti di chi tollera simili eventi.
Albano, il 12 dicembre 2012
Don Pierpaolo Petrucci
Superiore del Distretto d’Italia della Fraternità San Pio X