Il vero senso della settimana per l'unità dei cristiani
Domenica 13 gennaio, nella cappella della Fraternità san Pio X ad Albano Laziale, Julia Maddalena Hautojärvi ha abiurato l’eresia luterana ed è entrata nella Chiesa Cattolica ricevendo l’assoluzione al foro esterno da eventuali censure, il S. Battesimo ed il sacramento di Penitenza sotto condizione, prima di accostarsi alla S. Comunione.
Le conversioni manifestano come tramite la Chiesa, malgrado la crisi attuale, la grazia è ancora concessa alle anime di buona volontà, nonostante l’errore comunemente diffuso secondo cui tutte le religione avrebbero in se valori di salvezza1.
Questo evento cade provvidenzialmente nella settimana consacrata all'unità dei cristiani e ci ricorda in che senso la Chiesa l'aveva istituita: pregare al fine di ottenere il ritorno degli erranti all'unico vero gregge di Cristo che è la Chiesa cattolica. Non certo per ritrovare un’ unità che la Chiesa non ha mai perso, poiché è una delle sue note costitutive, ma che hanno smarrito coloro che sono usciti dal suo seno.
Nella confusione attuale, alimentata dallo scambio di cattedre per la predicazione fra pastori protestanti e parroci, la Chiesa, nel suo rito tradizionale ci ricorda come sia importante abiurare l'errore per entrar a far parte dell'unica vera Chiesa di Cristo che é la Chiesa cattolica, al di fuori della quale non vi è salvezza.2
Preghiamo particolarmente in questo periodo per le persone che sono nelle tenebre dell’eresia, perché possano seguire i movimenti interiori della grazia e giungere alla vera Chiesa, e chiediamo a Dio che la Chiesa possa rigettare gli errori che tendono a paralizzarne la forza missionaria, così da poter comunicare sempre di più la grazia di cui è depositaria, per la salvezza delle anime.
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1 Cfr. Unitatis redintegratio n° 3, Nostra aetate n° 2
2 Innocenzo III 18-12-1208: “Noi crediamo di cuore e professiamo con la bocca una sola chiesa, non quella degli eretici, ma la santa Chiesa romana cattolica e apostolica, fuori dalla quale noi crediamo che nessuno si salvi”. Dz 792