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di don Giuseppe Rottoli
La catastrofe del maremoto, del 26 dicembre 2004, che ha colpito il Sud Est Asiatico ha sconcertato molte persone, da alcune è stato interpretato addirittura come una prova che Dio non esiste e, purtroppo, anche molti uomini di Chiesa hanno detto che non era certamente da considerarsi come un castigo. Ora è innegabile che il “turismo sessuale”, che si commetteva in molti di quei luoghi, è proibito dalla legge di Dio; basta leggere la Bibbia (sia il Vecchio che il Nuovo Testamento) per rendersi conto che Dio non transige su certi comportamenti. Inoltre, Dio nel corso dei secoli, e anche recentemente tramite apparizioni (approvate dalla Santa Chiesa), ci ha ricordato che la più grande disgrazia è il peccato. Tra l’altro, dobbiamo constatare storicamente che per simili fatti e per altre colpe come incredulità, sfide a Dio, persecuzioni alla Chiesa, ecc., vi sono state, molto spesso, delle catastrofi come conseguenze, il che permette di affermare che sono stati dei castighi.