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L'8 dicembre 2010, 27 seminaristi di 2° anno hanno fatto la loro entrata ufficiale nella Fraternità San Pio X. Erano 13 a Ecône (vedere la foto), 11 a Winona e 3 a Zaitzkofen...
La Fraternità San Pio X conta quindi 27 nuovi membri.
Fonte: DICI
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Ecône, 1° novembre 2010
Cari membri della Fraternità,
in questo giorno siamo nella gioia per due motivi. Innanzi tutto per la festa liturgica che celebriamo, quella di Tutti i Santi. La Chiesa vuole ricordare oggi tutti i suoi figli che già gioiscono della beatitudine eterna nella visione beatifica. È una festa straordinaria poiché in essa si vede realizzato il compimento, la ragion d’essere della Chiesa e della sua missione, nella speranza che un giorno anche noi giungeremo a questo fine.
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L’origine del Terz’Ordine della Fraternità San Pio X
Il Terz’Ordine della Fraternità San Pio X è nato come tanti altri nella storia della Chiesa. Al pari dei grandi ordini religiosi, il nostro fondatore Monsignor Marcel Lefebvre fondò prima l’“ordine” maschile, cioè la colonna vertebrale di questa opera ch’è la parte clericale formata nei nostri seminari. “La finalità della Fraternità è il sacerdozio e tutto quanto lo riguarda e nient’altro che quello che lo concerne” (dagli Statuti della Fraternità San Pio X). Seguì poi la fondazione delle Suore della Fraternità (“secondo ordine”) che si associano a questa opera sacerdotale come Maria Santissima si associò al sacerdozio di Gesù sul Calvario. Dopodiché dei fedeli, vedendo questa famiglia sacerdotale e religiosa nascente come un’opera di Chiesa e di fervore, ma anche come punto di riferimento di ortodossia in mezzo a una Chiesa in preda ad ogni sorta di errori, hanno voluto associarsi, a modo loro (“terz’ordine”), a questa Fraternità.
Fu così che il 28 maggio 1971, meno di un anno dopo la fondazione della Fraternità, a Ecône si presentarono a mons. Lefebvre dei fedeli laici il giorno della vigilia di Pentecoste:
“Monsignore”, chiesero, “non avete una specie di terz’ordine? Non potrebbero i laici in qualche modo legarsi alla vostra opera?”.
“Certo”, rispose questi, “sono gli stessi Statuti a dire che «la Fraternità accoglie anche degli aggregati, preti o laici, che desiderano collaborare ai fini dell’Istituto e profittare delle grazie per la loro santificazione personale»”.
“Allora, Monsignore, dobbiamo considerarci come i vostri primi terziari!”
E così vediamo come la pietà e la brama del regno dei cieli da parte dei fedeli ispira e spinge il fondatore a “fare qualcosa” per permettere loro, pur vivendo nel mondo, di vivere secondo uno spirito religioso e approfittare delle grazie di una famiglia religiosa, che nel suo piccolo riproduce la comunione dei santi. Detto questo, va anche aggiunto che tanti fedeli, vedendo con spavento lo stato della liturgia post-conciliare, con la nuova Messa “desacralizzata”, hanno voluto beneficiare della Messa di sempre - celebrata dalla Fraternità - e di tutte le grazie che ne scaturiscono per la santificazione delle loro anime.
Che cos’è il Terz’Ordine?
Poichèlo spirito cristiano include la promozione e la difesa del Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo anche sul piano sociale e politico, la finalità del Terz’Ordine mira soprattutto alla santificazione personale, per poi irradiare nella società con un’anima piena di Dio come una lucerna che, una volta accesa, viene messa sul candeliere. Riportando le parole del nostro glorioso patrono San Pio X – “Il Terz’Ordine è stato istituito per condurre i Terziari a seguire, nella loro vita quotidiana, i precetti della perfezione evangelica, per offrire all’imitazione degli altri, l’esempio di una vera vita cristiana” .
Che cosa deve fare dunque una persona che vorrebbe rispondere all’appello di Gesù nel Vangelo a una vita consacrata, totale, intima, ma non lo può per impedimento canonico o fisico, o essendo già impegnata nel legame di matrimonio o del clero secolare? Il terz’ordine è proprio la risposta, poiché le uniche condizioni di ammissione sono il desiderio della proprio santificazione e un minimo di stabilità nel adempimento degli obblighi.
Il Terz’Ordine dunque conviene a tutte le persone che, pur vivendo nel secolo (cioè nel mondo), vogliono santificarsi secondo l’orientamento e lo spirito della Fraternità, sia sacerdoti secolari, sia persone celibi, sia sposi, sia adolescenti.
La vita religiosa non presuppone la perfezione evangelica, ma dà i mezzi, attraverso i santi voti, per raggiungerla. Mutatis mutandis un discorso simile vale per i laici che vogliono impegnarsi nel Terz’Ordine. Vale a dire che questo impegno non presuppone la santità, ma richiede la volontà di sforzarsi di tendere alla santità, vivendo una vita religiosa nella misura in cui i doveri di stato lo permettono. Questa santificazione personale si farà attraverso una vita spirituale e sacramentale intensa, ma anche nell’adempimento dei propri doveri di stato, tenendo conto della crisi odierna della Chiesa e della società liberale e laicista.
Cosa fare per saperne di più o eventualmente impegnarmi?
Dopo questa breve presentazione del Terz’Ordine si troverà il suo regolamento, dato dallo stesso Monsignor Lefebvre. Da ciò che è stato detto, appare chiaro che la vita del terziario si svolge in unione stretta con la struttura della Fraternità, e quindi con un legame intimo con un priorato della Fraternità. Chi volesse fare la richiesta di essere ammesso come terziario dovrebbe contattare il priorato più vicino e chiedere aiuto per fare tale richiesta. Normalmente al postulante che non l’avesse già fatto sarà chiesto di seguire gli Esercizi Spirituali in una casa della Fraternità, e di essere seguito spiritualmente da un sacerdote della Fraternità per valutare il fondamento e la convenienza della richiesta.
Che gli interessati non esitino dunque a informarsi presso un priorato per saperne di più.
Noi cristiani siamo tutti chiamati alla santità attraverso il sacramento del battesimo. Il Terz’ordine quindi è un mezzo per seguire questa chiamata in modo concreto, per santificarsi
Don Elias Stolz
Volantino di presentazione del Terz'Ordine
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2. Affiliazione, Membri e Spirito del Terz'Ordine
3. Come si diventa membri - Obblighi da seguire
4. Organizzazione
Finalità della fondazione di questo Terz’Ordine
La santificazione personale e quella delle persone di cui si prendono cura i membri del Terz’Ordine.
Patrono del Terz’Ordine: il Santo Papa Pio X
L’ottenimento della santificazione oggi si realizza in un mondo che vi si oppone con degli errori e con delle sottili eresie, introdotte in tutti gli ambienti cattolici sotto il nome di «modernismo».
Ora, il Papa San Pio X è stato beatificato per aver coraggiosamente denunciato questi errori moderni e mostrato l’esempio della santità nella fermezza della Dottrina, la purezza dei costumi e la devozione al Sacrificio Eucaristico.
Questo santo Papa è quindi il più indicato per essere di modello alle anime che desiderano santificarsi nella nostra epoca.
Affiliazione del Terz’Ordine alla Fraternità Sacerdotale San Pio X
Il Terz’Ordine è fondato dalla Fraternità, e di conseguenza i Cappellani del Terz’Ordine sono designati dai Superiori dei Distretti e approvati dal Superiore Generale.
I membri del Terz’Ordine partecipano alle grazie della Fraternità, acquisite con le preghiere ed i meriti dei suoi membri.
Membri del Terz’Ordine
Tutti i cattolici, sacerdoti o laici, che accettano lo spirito e il regolamento del Terz’Ordine. Anche i bambini possono iscriversi, col consenso dei genitori, a partire dall’età di dodici anni.
Insegne: la medaglia di San Pio X e una croce, consegnate al momento dell’entrata nel Terz’Ordine.
Lo spirito del Terz’Ordine
È quello che anima la Fraternità Sacerdotale: cioè, lo spirito della Chiesa, la sua fede viva manifestata da tutta la Tradizione e dal suo Magistero infallibile, espressa ed esposta nel Catechismo del Concilio di Trento, nella Volgata, nell’insegnamento del Dottore angelico, nella Liturgia di sempre.
Spirito di affetto e di fedeltà alla Chiesa romana, ai Papi, ai Vescovi; spirito di obbedienza alle Autorità della Chiesa, secondo la loro fedeltà alla finalità del loro incarico, che non è altro che la diffusione della fede cattolica e del Regno di Nostro Signore.
Spirito di vigilanza riguardo a tutto ciò che può corrompere la Fede.
Devozione tenera e filiale verso la Vergine Maria - secondo lo spirito di San Luigi-Maria Grignion de Montfort - a S. Giuseppe ed a San Pio X.
Riscoprire l’importanza capitale del Santo Sacrificio della Messa e del Suo Mistero, per trovarvi il senso e la fonte della vita cristiana, vita di sacrificio e di corredenzione.
Tappe per diventare membri
1°) Iscrizione: la domanda viene rivolta al Sacerdote incaricato del Terz’Ordine, o al Superiore di Distretto. Il Sacerdote invia come risposta un foglio, con qualche domanda di informazione. Poi, se la domanda è accettata, invia una copia della scheda d’iscrizione.
2°) Postulato di un anno, nel corso del quale sono esaminate la fedeltà del postulante al compimento dei suoi obblighi e la sua adesione allo spirito del Terz’Ordine.
3°) Impegno: il postulante, nel corso di apposita cerimonia religiosa, pronuncia la sua formula di affiliazione alla presenza di un Sacerdote delegato e riceve la medaglia, il crocifisso e la tessera di membro del Terz’Ordine.
Obblighi
Personali:
quotidianamente:
– preghiere del mattino e della sera, che possono anche essere la recita delle Ore canoniche di «Prima» e di «Compieta» del Breviario romano, o le preghiere del libro degli Esercizi;
– recita di una Corona del Santo Rosario;
– assistenza alla Messa di sempre e Comunione, se possibile; oppure un quarto d’ora di meditazione;
settimanalmente:
– assistenza alla Messa di sempre e non al Novus Ordo Missae, a causa del pericolo di acquisire uno spirito protestante;
ogni 15 giorni:
– se possibile, il Sacramento di Penitenza, o almeno una volta al mese;
ogni due anni:
– gli Esercizi spirituali.
Familiari (per quanti sono sposati):
– Osservare, in spirito di sottomissione a Nostro Signore, le leggi del Matrimonio, col fine di avere una famiglia numerosa. Rinunciare assolutamente ad ogni azione positiva avente come scopo il non avere figli.
– Fare delle pareti domestiche un santuario consacrato ai Cuori di Gesù e di Maria, dove si recita almeno la sera la preghiera in famiglia, e - se possibile - il Santo Rosario; dove regna la vita liturgica mediante le domeniche e le feste; dove si rigetta tutto ciò che può macchiare l’anima dei fanciulli: televisione e riviste indecenti.
– Scegliere delle scuole veramente educatrici e tradizionali; contribuire alla loro fondazione.
– Essere prudenti nella scelta dei divertimenti e dei luoghi delle vacanze.
Professionali e sociali:
– Seguire l’esempio della Sacra Famiglia e compiere i propri doveri di giustizia e di carità, sia come datori di lavoro che come salariati.
– Suscitare e difendere il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo nella Società. Combattere il liberalismo ed il modernismo, flagelli dei tempi moderni che consegnano la Chiesa in mano ai nemici.
Consigli pratici
Letture raccomandate: gli Atti di San Pio X; il Catechismo del Concilio di Trento; il Nuovo Testamento; l’imitazione di Cristo; le vite dei Santi. Diffondere le buone letture.
Digiuni: delle Quattro Tempora; le Vigilie (dell’Immacolata, di Natale, di Pentecoste e Ognissanti); il Mercoledì delle Ceneri; il Venerdì Santo.
Astinenza: i venerdì di Quaresima e tutti i venerdì dell’anno. Astenersi dalla televisione, da ogni lettura indecente e praticare la sobrietà.
Organizzazione
Il Sacerdote incaricato del Terz’Ordine nel Distretto, riceve le iscrizioni, nomina i suoi Assistenti, convoca le riunioni del suo Consiglio e delle riunioni generali per incoraggiare i membri a restare attivi e vigilanti nell’opera della santificazione personale e degli altri.
Costituisce delle biblioteche, con un bibliotecario incaricato di prestare i libri ai postulanti ed ai membri.
Pubblica un bollettino che unisce i Terziari fra loro, comunicando loro indirizzi, informazioni, orari delle riunioni, cerimonie religiose, ritiri spirituali, pellegrinaggi, Ordinazioni e Professioni religiose, etc.
Durante le riunioni, si farà una questua per i bisogni del Terz’Ordine.
Un Tesoriere sarà incaricato di tenere la contabilità e di esporla alle riunioni del Consiglio.
Il Consiglio del Terz’Ordine decide dell’uso dei fondi disponibili: spese interne, o aiuto ad un seminarista bisognoso, ad una scuola, a dei malati, all’Opera degli Esercizi spirituali, etc.
Rickenbach, 1° novembre 1980
† Marcel Lefebvre
Indirizzare la corrispondenza a:
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Rettore: Padre Davide PAGLIARANI Vice-rettore: Padre Ricardo Olmedo | |||
c.c 308, La Reja 1744 MORENO Province de Buenos Aires REPUBLIQUE D'ARGENTINE | |||
00 54 237 462 57 12 |
Rettore: Father Vicente GRIEGO | |||
P.O.Box 417 GOULBURN. NSW 2580 AUSTRALIE | |||
00 61 2 48 29 51 77 00 61 2 48 29 51 73 Sito del seminario di Goulburn |
Piccolo seminario: Holy Cross Minory Seminary
« At the beginning of February 2003, Holy Cross will be starting a Minor Seminary for high school boys aged 15 and over. These boys do not necessarily have a vocation, but they are expected to live and pray as Seminarians, which is the best preparation for life as well as for the Major Seminary. Consequently it is not a school but a Seminary, and these boys aged 15 - 19 years will be observing the same rule of life as the Major Seminarians. Only those boys who have a recommendation from a priest for their exemplary and excellent behavior will be accepted into the Minor Seminary. The studies will be very demanding since the Cambridge International Exams will be used each year as external exams. Mr. Des McDonnell and Mr. Bill Pointing, both qualified teachers, will be responsible for much of the instruction given to the Minor Seminarians. Applications for entry must be directed to the Seminary Rector.»
Rrettore: Abbé Patrick Troadec | |||
Séminaire international Saint-Curé-d'Ars Maison Lacordaire 21150 FLAVIGNY-SUR-OZERAIN FRANCE | |||
00 33 3 80 96 20 74 00 33 3 80 96 25 32 Notizie dal seminario |
Germania
Rettore: Pater Stefan Frey Vice-rettore: Pater Markus Pfluger | |||
Priesterseminar Herz Jesus ZAITZKOFEN 84069 Schierling ALLEMAGNE | |||
00 49 9 451 94 31 90 00 49 9 451 36 59 00 49 9 451 94 31 910 Sito del seminario di Zaitzkofen |
Directeur : Father Coenraad Daniels | |||
St. Bernard Pre-seminary Purok 7 Barangay Daga Santa Barbara, ILOILO PHILIPPINES | |||
00 63 33 523-5058 00 63 33 523-5059 |
Direttore: Abbé Benoît de Jorna Vice direttore: Abbé Patrick Groche | |||
Séminaire international Saint-Pie X Ecône 1908 RIDDES SUISSE | |||
00 41 27 305 10 80 |
Rettore: Father Yves le Roux Vice rettore: Father Thomas Asher | |||
St. Thomas Aquinas Seminary 21077 Quarry Hill Rd. Winona. Minnesota 55987 USA | |||
00 1 507 454 80 00 00 1 507 454 80 44 Sito del seminario di Winona |
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Un’opera di Chiesa
La Fraternità San Pio X non ha altra ambizione che di continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto. Presentando la sua opera a Parigi nel marzo 1973, Monsignor Lefebvre dichiarava: "I miei collaboratori ed io stesso non lavoriamo contro nessuno, né persone né istituzioni. Lavoriamo per costruire, per continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto e per nessun altra ragione. Non siamo legati ad alcun movimento, ad alcun partito, ad alcuna organizzazione particolare. Noi siamo legati alla Chiesa Cattolica Romana e noi vogliamo continuare il Sacerdozio della Chiesa Cattolica e Romana. Nient’altro! Noi vogliamo operare per la Chiesa".
Questo è lo spirito del Seminario Internazionale San Pio X. "La sua dottrina è quella della Chiesa nella totalità dell’insegnamento dottrinale di tutti i papi e di tutti i Concili ecumenici e della Tradizione viva, attraverso tutti i secoli, con quella continuità in cui si manifesta la presenza del Signore che ha detto: "Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dei secoli". L’ordinamento del seminario si ispira al Diritto Canonico che esprime lo spirito nel quale la Chiesa intende formare i suoi sacerdoti. Questo spirito è quello stesso di Nostro Signore, spirito che si è trasmesso nel corso dei secoli e che si è espresso nella Tradizione, i Decretali dei Papi, le dichiarazioni conciliari, i canoni della Chiesa".
Un’opera sacerdotale
La prima cura della Fraternità San Pio X è la formazione dei sacerdoti. "Lo scopo della Fraternità è il sacerdozio e tutto quanto vi si riferisce e solo quello che lo concerne, così come Nostro Signore lo ha voluto quando ha detto: "Fate questo in memoria di me" (Statuti). E questo perché la formazione dei sacerdoti è "l’opera capitale della Chiesa". La Chiesa, infatti, è stata fondata per trasmettere la verità e la vita della grazia: Andate, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt. XXVIII, 19) e questa opera la Chiesa la compie con il ministero dei sacerdoti.
Ora, l’essenziale della vita del sacerdote, è la Messa. Il sacerdote è fatto per il sacrificio. È nella Messa che il sacerdote trova la ragione d’essere del suo celibato, della sua obbedienza, del suo distacco dai beni della terra. È vivendo la sua Messa che il sacerdote realizza la sua santità personale e concorre così alla santità della Chiesa, che ne è la nota essenziale. Perciò la Fraternità San Pio X si è data per compito di "orientare e realizzare la vita del sacerdote verso ciò che è essenzialmente la sua ragione di essere: il Santo Sacrificio della Messa, con tutto quello che significa, tutto quello che ne deriva, tutto quello che ne è il complemento" (Statuti).
Ed è qui che risiede la ragione fondamentale dell’attaccamento della Fraternità San Pio X alla Messa della Tradizione cattolica.
Se rifiuta di usare il nuovo rito autorizzato dal Papa Paolo VI non è per ragioni sentimentali, né per rifiuto incondizionato di ogni riforma, ma perché, col pretesto dell’ecumenismo, questo nuovo rito tende a sostituire la nozione del sacrificio con quella di una cena. È per fedeltà alla concezione cattolica della Messa, sacramento del sacrificio della Croce. che la Fraternità San Pio X rifiuta una riforma che tende a fare della Messa un semplice memoriale.
Un’opera missionaria
La Fraternità San Pio X "è essenzialmente apostolica, perché anche il Sacrificio della Messa lo è e perché i suoi membri dovranno in generale esercitare un ministero esterno" (Statuti).
La Fraternità San Pio X è dunque una società di vita attiva. Ma la sua attività trova il suo alimento nella contemplazione. I suoi membri, infatti, "vivranno nella convinzione che tutta l’efficacia del loro apostolato deriva dal Sacrificio di Nostro Signore che essi offrono ogni giorno" (Statuti). A questa scuola impareranno la carità pastorale, che è tutta dolcezza e pazienza, che cerca solo il bene senza rallegrarsi del male "che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor. XIII, 4-7).
La Fraternità San Pio X è anche una società di vita comune il cui apostolato missionario si esercita partendo dai Priorati che "essendo composti di una casa per i sacerdoti ed i fratelli, un’altra per le suore e una casa di 20-30 camere per gli esercizi spirituali, saranno fonti di vita di preghiera, di santificazione per i fedeli, per i sacerdoti e dei centri missionari" (Statuti).
Ma l’opera principale della Fraternità è quella che è stata lo scopo della sua fondazione: i seminari, totalmente orientati verso il fine essenziale della formazione sacerdotale: la santità del sacerdote nel contesto di una sufficiente cultura".
Un altro scopo della Fraternità è il sostegno spirituale ai sacerdoti. Le sue case sono perciò aperte a tutti i sacerdoti che lo desiderano al fine di ritrovarvi la fede nel loro sacerdozio e la gioia che ne è il frutto.
Con questo apostolato sacerdotale la Fraternità San Pio X contribuisce alla grande opera politica, così necessaria e così urgente alla nostra epoca, di rifare una cristianità. I princìpi di questa restaurazione non sono da ricercare qui o là, ma esistono, e sono quelli della civiltà cristiana, che non è altro che il Regno sociale di nostro Signore Gesù Cristo, fondato sul Santo Sacrificio della Messa.
Nel loro apostolato i sacerdoti della Fraternità San Pio X sono aiutati da fratelli ausiliari e da religiose.
"Lo scopo specifico dei Fratelli della Fraternità è di essere di aiuto ai sacerdoti in tutti i loro ministeri, non volendo sostituirli nelle funzioni sacerdotali, ma facilitando loro il compito apostolico in molti modi: sia sollevandoli dai compiti materiali... sia partecipando più direttamente all’apostolato: responsabilità dei luoghi di culto, corali, catechismo, organista concorsi a scuola primaria" (regole particolari dei Fratelli della Fraternità).
Questo apostolato è animato dal medesimo spirito sacerdotale basato sul Santo Sacrificio della Messa. Uguale è la spiritualità delle Suore della Fraternità San Pio X di cui "il primo motivo della donazione totale a Nostro Signore consisterà nell’aspirazione di offrirsi con la Vittima Divina, a immagine e al seguito di Nostra Signora dei Sette Dolori" (Costituzioni delle Suore della Fraternità).
Benché il loro fine sia spirituale - hanno ogni giorno un’ora di preghiera davanti a Nostro Signore nel Santo Sacramento dell’altare - le religiose hanno anche un’attività apostolica che "in linea di massima avrà per scopo di facilitare e completare l’apostolato sacerdotale". Esse lo facilitano dedicandosi volentieri "a tutto quello che può sviluppare la fede nelle anime", accettando volentieri "i lavori di guardaroba, di vitto e di manutenzione della casa". Esse lo completano occupandosi delle scuole elementari, aprendo dispensari e sovvenendo ai bisogni dei poveri e degli handicappati.
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La Fraternità Sacerdotale san Pio X fondata da Mons. Marcel Lefebvre, è una società di vita comune senza voti, riconosciuta dalla Chiesa. Il 1° novembre 1970 Monsignor Charrière firmava il decreto di fondazione della "Fraternità Sacerdotale Internazionale San Pio X", la erigeva nella diocesi di Friburgo e ne approvava gli statuti. A questo decreto faceva seguito, il 18 febbraio 1971, da Roma, una lettera di incoraggiamento del cardinale Wright, prefetto della Congregazione per il Clero. A causa della sua fedeltà alla tradizione, della sua opposizione agli errori del Concilio Vaticano II e alla nuova liturgia a sapore protestante, essa fu vittima di persecuzioni dalla parte di alcuni membri della gerarchia ecclesiastica.
Il Papa Benedetto XVI, con il Motu proprio del 14 luglio 2007 riconosceva che la Messa tradizionale, detta di S. Pio V non è mai stata abrogata e che ogni sacerdote può celebrarla. Lo stesso Pontefice, con il Decreto del 21 gennaio 2009, affermava che i vescovi della Fraternità S. Pio X non sono né scismatici né scomunicati.