LA LOTTA CONTRO I PERICOLI DEL MALCOSTUME
E sulle anime ha da operare la Chiesa, e al suo servigio l’Azione Cattolica, la vostra Azione, in stretta. unione e sotto la direzione della Gerarchia ecclesiastica, entrando in lotta contro i pericoli del malcostume, combattendoli in tutti i campi a voi aperti: nel campo della moda, dei vestiti e degli abbigliamenti, nel campo dell’igiene e dello sport, nel campo delle relazioni sociali e dei divertimenti. Vostre armi saranno la vostra parola e il vostro esempio, la vostra cortesia e il vostro contegno, armi che anche ad altri attestano e rendono possibile e lodevole il comportamento che onora voi e la vostra attività.
Non è Nostro proposito di ritracciare qui il triste e troppo noto quadro dei disordini che si affacciano ai vostri occhi: vesti così esigue o tali da sembrar fatte piuttosto per porre in maggior rilievo ciò che dovrebbero velare; sport svolgentisi con fogge di vestire, esibizioni, «cameratismi», inconciliabili anche con la modestia più condiscendente; danze, spettacoli, audizioni, letture, illustrazioni, decorazioni, in cui la mania del divertimento e del piacere accumula i più gravi pericoli. Intendiamo invece ora di ricordarvi e rimettervi sotto lo sguardo della mente i principi della fede cristiana, che in queste materie devono illuminare i vostri giudizi, guidare i vostri passi e la vostra condotta, ispirare e sostenere la vostra lotta spirituale.
Giacché ben si tratta di una lotta. La purezza delle anime, viventi della grazia soprannaturale, non si conserva né si conserverà mai senza combattimento.
Felici voi, che nelle vostre famiglie, all’alba della vostra vita, fin dalla culla riceveste vita più alta, vita divina col santo Battesimo! Bambine inconscie di così gran dono e felicità, voi non combatteste allora, come anime più mature meno fortunate di voi, per la conquista di tanto bene; ma anche voi non lo conserverete senza lotta.
Il peccato originale, se fu cancellato nell’anima vostra dalla grazia purificante e santificante, che vi ha riconciliate con Dio come figlie di adozione ed eredi del cielo, ha lasciato in voi quella triste eredità di Adamo ch’è lo squilibrio interiore, la lotta, che sentiva pure il grande Apostolo Paolo, il quale, mentre si dilettava nella legge di Dio secondo l’uomo interiore, vedeva un’altra legge del peccato esistente nelle sue membra (Rom. 7, 22-23); legge delle passioni e delle inclinazioni disordinate, non mai pienamente sottomesse, con le quali, alleato della carne e del mondo, congiura un angelo di Satana, che con le tentazioni molesta le anime.