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di dom Guéranger
Questa Domenica chiamata Laetare, dalla prima parola dell'Introito della Messa, è una delle più celebri dell'anno. In questo giorno la Chiesa sospende le tristezze della Quaresima; i canti della Messa non parlano che di gioia e di consolazione; si fa risentire l'organo, rimasto muto nelle tre Domeniche precedenti; il diacono riveste la dalmatica e il suddiacono la tunicella; è consentito sostituire i paramenti violacei coi paramenti rosa. Gli stessi riti li abbiamo visti praticare durante l'Avvento, nella terza Domenica chiamata Gaudete. Manifestando oggi la Chiesa la sua allegrezza nella Liturgia, vuole felicitarsi dello zelo dei suoi figli; avendo essi già percorso la metà della santa quaresima, vuole stimolare il loro ardore a proseguire fino alla fine.
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di don Gabriele D'Avino
Perché una persona in preda all’ira diventa rossa in viso? Perché invece chi ha una forte paura impallidisce? Che relazione c’è tra un evento che sconvolge l’anima e la secrezione delle lacrime, che sono universalmente note come segno di tristezza? A fronte delle pur numerose risposte di natura biologica e medica, non sono trascurabili i dati della filosofia classica, che, ponendosi su un altro piano, non sono affatto in contraddizione con le prime ma le completano ed anzi le fondano.
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San Bernardo di Chiaravalle
Hai sentito, o Vergine, il fatto, hai sentito anche il modo in cui esso avverrà: entrambi meravigliosi, entrambi giocondi. Giubila, o figlia di Sion, ed esulta grandemente, figlia di Gerusalemme. E poiché al tuo orecchio è stato dato annunzio di gioia e di letizia, vogliamo anche noi sentire da te la lieta risposta che desideriamo, onde finalmente esultino le ossa umiliate. Hai udito il fatto, e hai creduto; credi anche circa il modo che ti è stato spiegato. Hai udito che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà per opera dello Spirito Santo, non per opera d'uomo.
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dal libro
“Lo hanno detronizzato.
Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.”
brani scelti
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dal libro
“Lo hanno detronizzato.
Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.”
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Al Concilio Vaticano II non ere previsto – in via di principio – di abbandonare il latino nella liturgia né di autorizzare la comunione nella mano, ma dopo un po’ di tempo, nel nome dello spirito del concilio, si inducevano delle eccezioni secondo le circostanze le persone, i paesi… Ciò che fa oggi eccezione è diventata la regola: la liturgia è dappertutto in lingua vernacolare e la comunione è distribuita nella mano.
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di Laura D'Avino
Non siamo affatto ammiratori della TV, né incoraggiamo chicchessia a passarvi del tempo, anzi… Tuttavia, come internet, la radio ed altro ancora, la TV è un mezzo, e come tale potrebbe avere un fine giusto ed anche edificante. Potrebbe.
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dal libro
“Lo hanno detronizzato.
Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.”
brani scelti
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“Lo hanno detronizzato.
Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.”
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«Il demonio porta all'inferno i peccatori non con gli occhi aperti, ma chiusi; prima li acceca, e poi li conduce seco a penare eternamente. Bisogna dunque, se vogliamo salvarci, pregare continuamente Iddio col cieco del corrente vangelo: Domine, ut videam, Domine, ut videam. Signore, datemi luce, fatemi vedere la via che ho da fare per salvarmi, e non restar ingannato dal nemico della mia salute. Voglio per tanto oggi, uditori miei, porvi avanti gli occhi gl'inganni del demonio, co' quali tenta gli uomini a peccare ed a persistere in peccato, acciocché sappiate guardarvene nelle occasioni.