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Abbiamo appreso che la veglia papale di domani comprenderà l'adorazione eucaristica. Sono state così smentite dai fatti le notizie -pur diffuse dai media- da noi riprese circa la volontà del Papa di eliminarla per ragioni ecumeniche. Ma la stessa veglia di adorazione eucaristica e lo stesso digiuno, come indica il discorso di Papa Francesco riportato all'inizio del libretto della celebrazione testé pubblicato, sono equiparati alle preghiere e ai digiuni richiesti ai membri di ogni religione, nelle forme da loro scelte:
«Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà» (Angelus del 1 settembre).
Resta così il problema di fondo, cioè l’equiparazione della preghiera cattolica (e della stessa adorazione eucaristica) a quella delle false religioni. Invitiamo dunque tutti i cattolici a riparare questo scandalo, che intende mettere sullo stesso piano ogni culto, e aggiungiamo questa intenzione a quella per la pace nell’adorazione che si terrà sabato nei nostri priorati.
Il Superiore del Distretto d'Italia della Fraternità San Pio X
don Pierpaolo Petrucci
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Comunicato stampa
L’aggravarsi della minaccia di un attacco contro la Siria da parte degli Stati Uniti, con il conseguente probabile coinvolgimento delle grandi potenze mondiali, ha spinto il Sommo Pontefice ad organizzare sabato prossimo una veglia di preghiera per chiedere al Signore il grande dono della pace.
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di Daniele Casi
La notizia, apparsa su molte testate on-line e su qualche quotidiano nazionale, è questa: “La giornata planetaria di "preghiera e digiuno" che Papa Francesco ha indetto per sabato prossimo avrà una netta e importante connotazione interreligiosa (..) Questi i ragionamenti che filtrano dalla Santa Sede, mentre giungono anche i primi particolari sulla veglia di sabato sera. (…) Papa Francesco ha dato agli stessi cerimonieri pontifici indicazioni molto "devote", che comunque dovranno tener conto del fatto che sono già annunciati ospiti di altre religioni, davanti ai quali diventerebbe troppo difficile manifestare forme di preghiere marcatamente cattoliche (come l'adorazione eucaristica). La veglia sarà quindi divisa in due parti: una più "ecumenica" e la seconda più "cattolica" (1).
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In occasione dell'Aïd-El-Fitr, che contrassegna la fine del Ramadam, papa Francesco ha firmato personalmente, il 10 luglio 2013, il messaggio che il Vaticano indirizza ogni anno ai mussulmani, come aveva fatto Giovanni Paolo II nel 1991. Questo messaggio è stato reso pubblico il 2 agosto, e la domenica 11 agosto, durante l'Angelus, a piazza san Pietro, il sommo pontefice ha ribadito: “ Vorrei rivolgere un saluto ai mussulmani del mondo intero, nostri fratelli, che hanno da poco festeggiato la conclusione del mese del Ramadam ”.
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di Daniele Casi
“La negazione vivente del suo programma di pulizia e di riforma”. Non poteva essere più duro il giudizio del giornalista Sandro Magister – fra i 'vaticanisti' più seri ed obiettivi che ci è dato di leggere – in merito a due recenti nomine di Papa Francesco, quella del Prelato dello IOR, Battista Ricca e quella relativa alla 'commissaria per la riforma della curia', la giovane ed avvenente Francesca Chaouqui, che continuano a smuovere le già agitate acque dello stato più piccolo del mondo anche se l'attenzione di (quasi) tutti pare essere catalizzata solamente dal fascino apostolico del nuovo Vescovo di Roma.
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di Marco Bongi
Con il termine "papolatria", volutamente esagerato per evidenziarne con chiarezza le distorsioni, non intendo assolutamente mettere in questione il senso di rispetto, la giusta reverenza, la docilità al Magistero e neppure l'obbedienza dovuta al S. Padre quando esercita, su questioni di Fede e morale, il Suo supremo insegnamento. Nè si vuole misconoscere o sminuire il Primato di giurisdizione o la potestà di governo diretto sulla S. Chiesa che la dottrina cattolica ha sempre riconosciuto al Sommo Pontefice.
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Pubblichiamo un articolo del Prof. De Mattei dove in maniera inoppugnabile si analizza il vero senso dell’obbedienza, relativa a Dio prima che agli uomini, stigmatizzando senza appello il legalismo ed il formalismo che stravolgono la vera nozione del rapporto con l’autorità ecclesiastica e favoriscono la realizzazione di quello che Mons. Lefebvre chiamava “il colpo maestro di Satana”: far disobbedire a Dio in nome dell’obbedienza.
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Non se ne può veramente più. Ad ogni cambio di Papa, ad ogni cambio di Vescovo, si scatena tutta una corsa per prevedere le mosse del nuovo pontefice o del nuovo prelato. Si scatena tutta una corsa per classificarli tra i conservatori o i progressisti, cogliendo tra le loro parole quella sfumatura che farebbe intuire la loro linea. E tra coloro che così fanno, che sono i più, c'è poi una corsa ad adeguarsi meschinamente, per poter essere annoverati tra coloro che piacciono al nuovo Papa o al nuovo Vescovo.
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Il 5 luglio scorso Papa Francesco ha pubblicato la sua prima enciclica, Lumen fidei (La luce della fede), firmata il 29 giugno. Nell’introduzione il pontefice menzione il lavoro del suo predecessore, indicando che aveva già quasi terminato una prima redazione del testo. Ne presentiamo una prima analisi.
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di don Pierpaolo Petrucci
La società civile di quella che era l’Europa Cristiana, si sta allontanando sempre più dalla legge naturale. Alla legge Taubira, approvata recentemente in Francia, che equipara le unioni contro natura al matrimonio con possibilità di adottare figli, fa eco in Italia la legge sull’omofobia, preludio di quella francese, che renderà passibile per legge chi continuerà a proclamare che il vizio contro natura grida vendetta al cospetto di Dio.