di Gianni Cardinale
Pubblichiamo l'intervista a monsignor Charles J. Scicluna, "promotore di giustizia" della Congregazione per la Dottrina della fede, apparsa questo sabato sul quotidiano dei Vescovi italiani, "Avvenire".
Francesco Agnoli su Il Foglio del 25 marzo 2010
Ogni due o tre mesi mi scrive un amico, missionario in Africa, don Giuseppe Ceriani. Per parlarmi della chiesa di là, delle sue tribolazioni, delle sue attività, delle sue lotte. L’ultima sua lettera è datata Quaresima-Pasqua 2010. Leggendola non sembra che laggiù siano filtrate le notizie che occupano la stampa europea in questi giorni, con soverchia e sospetta abbondanza. Forse in Africa non si sa nulla della battaglia che il vecchio continente ha ingaggiato da tempo con la sua storia e le sue radici. Una battaglia che è sempre più grottesca, perché vede gli araldi del nichilismo, soprattutto quello sinistro, combattere una santa crociata contro i preti pedofili. Non, si badi bene, per sbarazzarsi di loro, come è giusto, ma per sbarazzarsi, tout court, del cristianesimo, e magari, relativisticamente, anche dell’idea di bene e male.
Monsignor Marcel Lefebvre è nato il 29 novembre 1905 a Tourcoing (Nord della Francia) ed è morto a Martigny (Vallese, Svizzera) il 25 marzo 1991. Arcivescovo cattolico di Dakar e delegato apostolico per l’Africa francese, sarà nominato vescovo di Tulle nel 1962, poi superiore generale della Congregazione dello Spirito Santo. Grande figura fra i rappresentanti dell’opposizione al Concilio Vaticano II, nel 1970 fonda la Fraternità Sacerdotale San Pio X con lo scopo di preservare il sacerdozio cattolico.
CR n.1137 del 10/4/2010
Il 22 marzo è stato presentato a Milano il XIII Rapporto del Centro Internazionale Studi Famiglia, da cui emerge che il 53,4 % delle famiglie anagrafiche non ha figli; delle famiglie con prole il 21,9 % ha un solo figlio, il 19,5 % ne ha due, il 4,4 % ne ha tre, mentre solamente lo 0,7 % va oltre il terzo figlio.
di Roberto de Mattei su Il Giornale del 3 aprile 2010 ) Esiste una particolare specie di vespa (Ampulex compressa) che usa un cocktail di veleni per manipolare il comportamento della sua preda, uno scarafaggio. La vespa femmina paralizza lo scarafaggio senza ucciderlo, poi lo trasporta nel suo nido e deposita le sue uova nel ventre della preda, in modo che i neonati possano nutrirsi del corpo vivente dello scarafaggio. Mediante due punture consecutive, separate da un intervallo temporale molto preciso e in due parti diverse del sistema nervoso dello scarafaggio, la vespa riesce letteralmente a «guidare» nel suo nido già predisposto la preda trasformata in uno «zombie».
Tradotto dal francese da Aletheia n° 153 – 20 marzo 2010
Se permette, Monsignore, l’anno 2009 è stato «l’anno Gherardini». Lei infatti ha fatto pubblicare uno dopo l’altro: Il Concilio Vaticano II. Un discorso da fare, nel marzo 2009, Quale accordo tra Cristo e Beliar?, nell’aprile 2009, sui «problemi, gli equivoci e i compromessi» del dialogo interreligioso; Ecumene tradita, nel settembre 2009, sul «dialogo ecumenico tra equivoci e passi falsi». Si tratta di una semplice coincidenza o della volontà di attirare l’attenzione sulla necessità di una buona «ermeneutica» del Vaticano II?
La "communicatio in sacris" consiste, come il nome lo indica, nel comunicare con infedeli o eretici nelle cose sacre cioè nel culto, come partecipare alle loro cerimonie.
DICI, n° 212, 20 marzo 2010
Lo scandalo dei preti pedofili che scuote la Chiesa da diversi anni, è per i media un’occasione per chiamare in causa lo stesso Papa e chiedergli l’abrogazione del celibato ecclesiastico. Le Monde del 14-15 marzo offre un concentrato di questi attacchi, che comprende, a fianco di insinuazioni destinate a screditare la persona di Benedetto XVI, una rivendicazione implicita a favore del matrimonio dei preti.
Intervista a monsignor Charles J. Scicluna
di Gianni Cardinale
Pubblichiamo l'intervista a monsignor Charles J. Scicluna, "promotore di giustizia" della Congregazione per la Dottrina della fede, apparsa questo sabato sul quotidiano dei Vescovi italiani, "Avvenire".
Di fronte al rifiuto di convertirsi all'islam, una coppia di coniugi cristiani del Pakistan ha sofferto violenze indicibili: lui è stato bruciato vivo, lei stuprata dalla polizia.
L'agenzia AsiaNews riferisce questo episodio terribile avvenuto a Rawalpindi, poco lontano dalla capitale pakistana Islamabad, dove la coppia di cristiani, che lavorava alle dipendenze di un ricco uomo d'affari musulmano, è stata sottoposta alle sevizie davanti ai tre figli, di età compresa tra i 7 e i 12 anni.
L'episodio è avvenuto venerdì scorso, 19 marzo, nella tenuta di Sheikh Mohammad Sultan, dove Arshed e Martha Masih lavoravano come autista e domestica e vivevano con i figli.
I due primi colloqui dottrinali tra la Fraternità e le autorità romane hanno avuto luogo, nei mesi di ottobre e gennaio scorsi. Il superiore generale della Fraternità ha acconsentito a fornire delle delucidazioni su questi scambi. Le pagine che fanno seguito all’intervista presentano coloro che partecipano a questi colloqui. Sono state scritte da Côme Prévigny e dalla redazione di FIDELITER .
FIDELITER: Monsignore. Grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Qual è la differenza tra questi colloqui dottrinali ed i precedenti scambi avvenuti quando era vivo Mons. Lefebvre, per esempio a proposito dei Dubia?